Qual è la prima skill che dovrebbe avere un leader per essere considerato tale?
Oggi voglio parlarti di RESPONSABILITA’.
La responsabilità è “l’abilità di rispondere”
Rispondere a che cosa? agli stimoli della vita.
Ti spiego subito.
In ogni momento della nostra vita riceviamo stimoli dal mondo esterno, neutri, belli e brutti.
Agli stimoli belli reagiamo con gioia ed entusiasmo, a quelli brutti invece con rabbia e tristezza.
Una persona “respons-abile” è una persona che risponde in modo produttivo anche agli stimoli negativi.
Facciamo un esempio: perdi un cliente importante.
Siamo tutti d’accordo che è uno stimolo non piacevole (a meno che non fosse un rompiballe), potresti incazzarti ed andare su tutte le furie, oppure rattristarti e calare di tono.
Magari l’intera giornata andrà male e ti succederanno sfighe proprio perché la tua concentrazione è bloccata a quell’evento.
Essere responsabile significa pensare: ”Ok, non ci voleva, era un cliente importante e mi dispiace averlo perso. COSA POSSO FARE IO ADESSO PER RISOLVERE LA SITUAZIONE?”
Vedi che anche solo ponendosi questa domanda sarà più facile trovare soluzioni come risposte, se c’è qualcosa che posso fare adesso lo faccio, se non c’è nulla che posso fare adesso mi concentro su un nuovo obiettivo.
Ogni volta che ci arriva uno stimolo dall’esterno la nostra mente si fa queste domande:
- Che cosa è successo? descrive la situazione
- Che significato ha? attribuisce un valore in base al nostro sistema di credenze
- Cosa devo fare adesso? passa all’azione
Il punto 2 è quello cruciale, infatti il significato che diamo agli eventi determina il nostro stato emotivo (e non il contrario).
Se il significato che do all’evento “il cliente mi ha abbandonato” è “Sono un incapace, la mia azienda è mediocre” non farò azioni produttive per andare a prendermi nuovi clienti.
Invece se allo stesso evento “il cliente mi ha abbandonato” penso “In effetti abbiamo spedito la merce in ritardo, cosa posso fare per sistemare quest’area della mia azienda affinché non succeda di nuovo?”
Ecco che lo stimolo è rimasto lo stesso ma nel primo caso abbiamo vissuto una sfiga, nel secondo abbiamo vissuto una vera è propria botta di culo!
Grazie al fatto che abbiamo notato delle nostre mancanze e siamo riusciti a sistemarle abbiamo evitato che altri clienti facessero la stessa fine.
Ecco cos’è la responsabilità.
Come si fa quindi a diventare abili a rispondere agli stimoli?
Sentendoci causa di ciò che ci accade.
Quando qualcosa non va come vorremmo dobbiamo sempre chiederci:
Cosa avrei dovuto fare che non ho fatto affinché non si verificasse questa situazione?
Cosa non ho fatto che avrei dovuto fare affinché non si verificasse questa situazione?
Quando ci rendiamo conto che le nostre azioni hanno un grosso impatto su ciò che ci capita allora ci sentiamo veramente in potere di creare dei risultati.
Anche se succede qualcosa di brutto non lo subiamo (andare ad effetto) ma ci sentiamo causa.
C’è sempre qualcosa che avremmo potuto fare o che non avremmo dovuto fare, in questo modo correggiamo la rotta in poco tempo e ringraziamo l’evento negativo per averci mostrato le nostre mancanze.
Nei casi in cui succedono drammi su cui non abbiamo potere (la morte di un nostro caro)
allora la responsabilità assume un livello ancora più profondo.
Infatti l’evento in sè, per quanto possa essere doloroso come la morte, non porta dietro nessun significato.
Il nostro dolore è la conseguenza del significato che noi attribuiamo all’evento stesso.
Se pensi che in culture diverse dalla nostra la morte si festeggia con gioia perché è un passaggio a miglior vita, capisci bene che il potere del tuo stato emotivo è ancora in mano tua.